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Approfondimento su Rinoplastica Mandela

Un nasino perfetto, all’insù, che aiuti a valorizzare il proprio viso e che abbia un setto perfetto potrebbe essere una sfida per la Rinoplastica Mandela che è stata studiata e sviluppata proprio per garantire un setto nasale adeguato al viso del soggetto che lo richiede. Tutti noi conosciamo il famoso termine che indica il “nasino di Cleopatra”, ma non tutti sanno che esso era un naso particolarmente aquilino che era bello esclusivamente perché apparteneva ad una delle imperatrici egiziane più famose al mondo. Quindi se abbiamo intenzione di sottovoce dell’intervento di Rinoplastica Mandela è opportuno richiedere proprio il “nasino di Cleopatra”. Detta questa piccola curiosità che comunque interessante e magari strappa anche un sorriso a chiunque voglia valutare delle operazioni strutturali per il proprio setto nasale, cerchiamo di capire quali sono gli effetti di Rinoplastica Mandela e quando essere particolarmente richiesta per avere un miglioramento della salute. Sicuramente subire un’operazione che vada a cambiare la struttura del naso, cartilagine dosso, non è un’operazione da sottovalutare perché essa porta diversi problemi e dolori da sopportare per lungo tempo. In soggetti che hanno bisogno di avere una correzione di una deformità del naso perché dando anche problemi respiratori, problema molto comune nei bambini che hanno problemi di adenoidi proprio perché le vie respiratorie, vale a dire le narici, non offrono una valida difesa, si deve cercare di intervenire in modo esterno. Le infezioni delle vie respiratorie passano attraverso le narici, che devono essere dei filtri naturali per bloccare eventuali elementi patogeni, tossine, batteri e anche eventuali smog, ma che se esse sono deviate, malformati o comunque non hanno un valido strato di peli “nasali”, ecco che si ha immediatamente un serio problema e frequenti raffreddori. Prima di concentrarci su cosa sia una Rinoplastica Mandela valutiamo anche la presenza dei peli che sono suo interno. Essi occorrono perché sono dei filtri naturali che catturano eventuali particelle tossiche, come anche pollini altri temi che volano nell’aria, per riuscire a trattenerli e non farle entrare nei polmoni. I polmoni vengono protetti da questi elementi e riescono ad avere un’ossigenazione molto maggiore. Inoltre esse garantiscono una sorta di “microclima” all’interno delle narici, in condizioni di particolare freddo intenso mantengono umidità e permettono di riscaldare l’aria che dopo viene sparata nei polmoni. Nel momento in cui abbiamo un setto nasale deviato, i peli al suo interno sono collocati in modo non uniforme e possono creare notevoli problemi alle vie respiratorie e sviluppare anche malattie come asma essere particolarmente allergici a pollini elementi similari.

Rinoplastica Mandela e visita, il momento cruciale

prima di sottoporsi ad un intervento vero e proprio di Rinoplastica Mandela occorre sottoporsi a delle visite specialistiche che sono fondamentali per il chirurgo per sapere quali sono gli interventi da effettuare. Il medico deve prima riuscire a capire esattamente quale sia la struttura del naso, la conformazione della cartilagine, le vie respiratorie che sono collegate alle narici, le parti alari, vale a dire la forma finale della narice, il setto e i turbinati. Ogni elemento che abbiamo appena citato è assolutamente fondamentale per permettere un’adeguata respirazione al soggetto e quindi anche un eventuale ricostruzione e rimodellamento del naso che si sta per effettuare in base a questi elementi il chirurgo riesce a creare e a valutare quali sono i metodi di intervento che saranno meno aggressivi e che daranno i risultati. Occorrono delle analisi strutturali, delle radiografie interne e anche delle eventuali lastre della conformazione cranica per capire esattamente come è strutturata la parte della “respirazione” prima di effettuare un qualsiasi intervento di Rinoplastica Mandela. In questo settore, la parte che potrebbe creare maggiori problemi, sono proprio i turbinati, ma cosa sono in realtà? Si tratta di solchi interni, formati da dura ossea, dove è presente la mucosa respiratoria e si trovano al di sopra del palato tramite una rete fittissima di mucose nasali, capillari e altri elementi che si chiamano filtri respiratorie, essi permettono di riuscire a pulire l’aria che respiriamo per poi spararla direttamente all’interno dei nostri polmoni. Nel momento in cui essi sono particolarmente sporchi poiché il setto nasale non riesce a trattenere le prime sporcizie che troviamo nell’aria, come polveri, pollini o batteri, ecco che immediatamente essi vengono gravemente danneggiati. Questo porta ad avere un aumento del muco nasale, a creare anche in trattamenti di catarro o elementi similari, con il risultato che abbiamo molta difficoltà respiratoria sviluppano più facilmente problemi di asma, apnee notturne, una diminuzione dell’olfatto, secchezza delle fauci e anche un forte prurito nasale. Nel momento in cui ci sottoponiamo ad una Rinoplastica Mandela che è stata eseguita quasi come un lavoro sommario che ha puntato solo all’estetica, potranno nascere seri effetti collaterali che poi dovranno essere curati esclusivamente con un secondo intervento. Per questo la prima visita che esegue il medico e tra le più portanti e devono essere assolutamente totali. Ci sono soggetti che hanno bisogno realmente di una modifica di Rinoplastica Mandela proprio perché posseggono un naso eccessivamente piccolo che non riesce a portare sufficiente ossigenazione al corpo, ma è possibile anche che si ha un setto nasale talmente deviato, come famosi nasi aquilini, dove i peli interni e le protezioni delle mucose sono anomale e portano ad avere forti problemi di respirazione e aumento di asma o altre patologie respiratorie. In questi pazienti devono assolutamente ricostruire il setto nasale tramite una Rinoplastica Mandela che renda maggiormente uniforme la struttura e permetta un buon filtraggio dell’aria. Non a caso, tra gli elementi che rientrano in un intervento di Rinoplastica Mandela, esiste anche il trapianto dei peli nasali che possono essere rigenerati con una stimolazione laser o termica oppure semplicemente trapiantati in materiale sintetico che comunque funge da filtro naturale.

Rinoplastica Mandela struttura ossea

Toccandosi il naso in tutta la sua estensione possiamo notare che esso è particolarmente rigido, ma tuttavia se facciamo una certa pressione riusciamo comunque a muoverlo. In effetti non esiste un naso che sia totalmente osseo, la parte del setto nasale si vede è costituita totalmente da cartilagine, muscoli e tessuto epidermico. L’osso che lo sostiene fuoriesce dalla scatola cranica per pochissimi millimetri e che potrebbe anche creare un eventuale naso aquilino proprio perché è particolarmente sporgente. Nel settore della Rinoplastica Mandela l’intervento mira a modificare la struttura del naso tramite delle incisioni nella cartilagine, nella muscolatura e nell’epidermide. In casi particolarmente deformati, dove l’osso nasale sporgere in fuori, occorre lavorare con una raffa per assottigliare l’osso. In effetti le tecniche sono diverse e tengono sempre in considerazione quale sia la struttura principale che si deve rimodellare. La cartilagine triangolare è la parte di supporto delle pareti laterali del naso dove si sviluppano i muscoli che permettono comunque di muoversi e magari aiutare la respirazione in determinati momenti, magari quando l’aria eccessivamente resa oppure ci sono dei profumi eccessivi che danno fastidio. Nella Rinoplastica Mandela esistono due tipi di tipologie stabilite, vale a dire:

Rinoplastica Mandela classica
Open rhinoplasty

La prima tecnica è quella che lavora all’interno del naso e cerca di eliminare eventuali problematiche mediche che interessano i capillari, la muscolatura laterale e il tessuto delle mucose. La seconda è quella che incide il naso in tutta la sua estensione e dove possono essere necessarie dei rimodellamenti della cartilagine oppure si mette totalmente a nudo lo scheletro che deve essere inciso e lavorato. In effetti possiamo dire che queste sono le operazioni strutturali che devono essere eseguiti esclusivamente in anestesia locale poiché gli effetti, in fase di operazione postoperatoria, sono paragonabile a quella di una frattura nasale. Chiunque abbia subito una Rinoplastica Mandela è consapevole che si hanno diversi tempi di degenza dove i dolori possono essere molto acuti e lancinanti. Infatti, ogni volta che si è subita una operazione di Rinoplastica Mandela occorre utilizzare dei farmaci antidolorifici per non soffrire di effetti collaterali che sono, oltre al dolore, cefalee, sensazione di nausea e dolori diffusi in tutto estraneo.

Rinoplastica Mandela e tecniche di operazione

Entrando nello specifico dell’intervento che riguarda la Rinoplastica Mandela ne esistono due che vengono preferite da tutti i chirurghi esperti in questo settore. La prima è a cielo aperto, vale a dire si ha un intervento per la modifica del setto nasale attraverso la parte interna, mentre la seconda, chiamata a cielo aperto, si passa a aprire interamente la muscolatura del naso correndo su tutta la parte esterna, si deve ribaltare la cute e quindi intervenire sulla muscolatura e cartilagine per ricostruirla. Per una Rinoplastica Mandela estetica si utilizza esclusivamente il metodo a “cielo coperto”. Nel settore estetico sono sempre tante le donne che decidono di ricostruire il proprio viso, ma tenete presente che esso potrebbe incidere anche in modo negativo proprio sulla bellezza frontale il medico chirurgo, quando deve effettuare una Rinoplastica Mandela di rimodellamento prende in considerazione sia la bellezza laterale, il famoso profilo, che la bellezza frontale. In alcuni soggetti che possono avere una leggera in curvatura del naso, che è particolarmente evidenti realmente nel profilo, si ha comunque un aspetto frontale molto piacevole dove esso aiuta a valorizzare gli occhi quindi una volta che esso viene eliminato, parliamo del difetto del naso, potrebbe dare un cambio totale del proprio aspetto che non sempre viene apprezzato nei soggetti. Oggi è disponibile anche una visione, è operatoria, direttamente in 3D e che garantisce ottima valutazione sia da parte del paziente che da parte del medico che in seguito decidono se operare o meno.

Naso aquilino, inestetismo grave

Ecco uno dei motivi per qui è spesso usata la Rinoplastica Mandela, vale a dire proprio il famoso naso a aquilino o a forma di becco di Aquila. In questo caso si ha a che fare con una struttura ossea dove proprio l’osso e particolarmente sporgente e dove la cartilagine ha comunque cercato di seguire una linea dritta nella sua formazione. Spesso i soggetti che ne soffrono l’anno all’interno dei propri geni, magari esiste uno dei genitori che lo possiede e quindi, di riflesso, anche uno dei figli potrebbe averlo in modo particolarmente marcato. In questo caso l’obiettivo finale che deve interessare l’operazione di Rinoplastica Mandela è quello di cercare di riposizionare e rimodellare il naso in modo che esso sia particolarmente naturale e offre una buona respirazione. Purtroppo occorre anche sapere che non ci si deve concentrare esclusivamente sulla gobba nasale, ma occorre cambiare e ricostruire anche la punta del naso e eventualmente le narici. Si tratta di un’operazione particolarmente complessa che impone diverse incisioni sul naso, occorre tagliare diminuire la punta che potrebbe essere eccessivamente sporta in avanti o cadere verso il basso, allargare le narici e tagliare o modificare l’osso del naso tramite un intervento molto aggressivo. In effetti non è una situazione piacevole, ma gli effetti sono garantiti per tutto il resto della propria vita e non si soffrirà mai più di un problema simile che è un elemento in estetico molto banalizzante specialmente nelle donne. Soffermiamoci particolarmente sulla problematica della livellazione dell’osso nasale poiché è particolarmente dolorosa considerando proprio che il chirurgo deve eliminare la parte in eccesso tramite una raspa. Tale limatura deve essere eseguita solo da un medico chirurgo realmente specializzato in Rinoplastica Mandela poiché se si livella troppo si potrebbe avere l’effetto inverso vale a dire una in curvatura interna che comunque crea un aspetto artificiale e dove occorrerà eseguire una seconda ricostruzione per porre rimedio.

Rinoplastica Mandela e muscoli laterali

Il naso a dei muscoli che sono posizionati lateralmente che permettono al naso di muoversi e aiutano anche l’espressività del volto. Negli anni questi muscoli, come tutto il resto del corpo, potrebbe perdere tonicità svuotarsi e anche questo rientra in un lavoro di Rinoplastica Mandela. Se il problema e di poco conto, nel senso che lo svuotamento è appena accennato, ma comunque regala un viso eccessivamente vecchio e morto, è possibile intervenire con delle iniezioni di filler a base di acido ialuronico oppure iniettando del grasso corporeo che è stato estratto da una parte donatrice del nostro organismo. In alternativa è possibile eseguire una Rinoplastica Mandela che miri a collocare delle protesi in silicone che danno volume a questa parte del viso e che aiutano ad avere un aspetto molto più tonico, giovane e sano. La decisione viene presa comunque insieme al medico che deve eseguire la Rinoplastica Mandela e che deve puntare sempre a non essere aggressivo verso il paziente. Rinoplastica Mandela - Richiedi un preventivo